È ora di osservare

Per questo nuovo appuntamento di #confrontinaspettati impareremo ad osservare, azione che ci permette di andare oltre a ciò che vediamo. Protagonisti sono La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl e il dipinto di Luigi Zuccoli Giochi infantili.

Osservare la fabbrica di Willy Wonka

In questo paragrafo il verbo osservare sarà utilizzato come sinonimo di leggere attentamente. Durante la lettura l’osservazione ci permette di andare oltre alla parola scritta o alla storia in superficie.

Ne La fabbrica di cioccolato, capolavoro del 1964 scritto da Roald Dahl, osservare significa carpire una miriade di dettagli. Nel romanzo lo scrittore dà sfoggio, non solo alla sua fantasia, ma anche ai nostri sogni infantili.

Protagonista è Willy Wonka strambo cioccolatiere che gestisce la fabbrica di cioccolato più fruttuosa al mondo. Come sia al suo interno? È un segreto che verrà presto svelato. Wonka, infatti, ha deciso di dare la possibilità a 5 bambini di visitare l’ignota fabbrica. L’imprenditore ha nascosto nelle sue tavolette, sparse per tutto il mondo, cinque biglietti dorati e chi li troverà potrà addentrarsi nel suo magico mondo.

Quello che a prima vista può sembrare un semplice libro per ragazzi è in realtà molto di più. Dahl ci fa immergere in un mondo immaginario che più reale di così non potrebbe essere. Guardando oltre al cioccolato, agli oompa loompa e alle stramberie presenti, nel testo emergono valori concreti. La contrapposizione tra ricchezza/spavalderia/arroganza e povertà/umiltà/semplicità fa da padrona all’intera narrazione. Così si scopre che un libro fantastico “sulla cioccolata”, in realtà nasconde (ma non troppo) una morale. Chi si comporta bene e nel rispetto delle regole verrà premiato.

Non vi svelerò altro del romanzo, trasposto in pellicola per due volte (1971 e 2005), ma vi assicuro che vale la pena leggerlo, osservandolo attentamente.

Roald Dahl è capace di coinvolgere senza mai annoiare, educando con esempi incisivi.

Credetemi! Divorerete il romanzo come se fosse una tavoletta di cioccolato Wonka.

Osservare in museo

Luigi Zuccoli, “Giochi infantili”

Osservare deriva dal latino observare (ob – e servare cioè custodire, considerare) e significa esaminare, rilevare, guardare con attenzione.

Tutte le centinaia di opere esposte in museo si sarebbero prestate bene per questo #confrontinaspettati ma una su tutte ha colpito la mia attenzione. In questo modo, Giochi infantili di Luigi Zuccoli, è stato scelto per capire cosa voglia dire osservare un dipinto.

Luigi Zuccoli (Milano 1815 – 1876) fu allievo di Pelagio Pelagi a Milano. Dopo aver iniziato a dipingere opere di soggetto religioso spostò la sua attenzione su temi storici. Si dedicò poi, con estrema naturalezza, alla pittura di genere, come testimonia il dipinto in esame.

A prima vista si nota che in Giochi Infantili sono rappresentati 5 bambini e una donna in una stanza quasi spoglia. L’arredamento si riduce ad una madia, una mensola, una finestra e del cibo. Ad una seconda lettura iniziamo a distinguere gli atteggiamenti dei personaggi e la loro relazione con ciò che li circonda. Nel caso specifico del dipinto il comportamento dei bambini nei confronti del cibo ne descrive in qualche modo la personalità.

Il cibo nell’Ottocento, soprattutto tra i meno abbienti, era il bene più prezioso, tanto da essere conservato sotto chiave. Il fatto che i bambini (4 su 5) lo stiano usando come un gioco è un fatto gravissimo, come segnala lo sguardo ammonitore della donna nascosta sulla destra.

A tutti i ragazzi si pone di fronte una scelta: comportarsi bene o male.

Osservando meglio capiamo che l’opera ci permette altri livelli di lettura e considerazioni. Il dipinto può essere utilizzato, ad esempio, per uno studio storico sull’alimentazione, sulla moda e, perché no, sugli arredi del tempo.

Osservare, azione fondamentale

Osservare minuziosamente le opere di un museo o leggere attentamente un libro permette di conoscere meglio l’epoca e la realtà in cui sono stati realizzati. L’osservazione deve sempre essere base per una conoscenza e curiosità più ampie. La sua importanza è tale da essere, per la scienza, alla base del ciclo conoscitivo induttivo.

È chiaro che osservare è un’operazione tanto necessaria quanto difficile, ma se eseguita bene permette di giungere alla vera conoscenza.

Osservare non deve essere fatto solo in ambito letterario, artistico o scientifico ma anche nella nostra realtà. L’osservazione meticolosa di una situazione o di una persona ci permette di non cadere in giudizi affrettati. Diventa chiaro, quindi, che prendersi il giusto tempo per osservare, che sia in museo o nella quotidianità, è fondamentale!

Viviamo nell’epoca del tutto e subito ma se iniziassimo a prenderci più momenti per l’osservazione credo che ne gioveremmo tutti.

Sara Agnelli, Volontaria del Servizio Civile Nazionale – Progetto “La cultura che non ti aspetti”