Giuseppe Cominetti, Grand Prix Cycliste, pastello su carta, Museo Borgogna, Vercelli

Il Museo Borgogna ha recentemente arricchito la propria collezione di pittura del Novecento con due nuove acquisizioni. Si tratta del pastello su carta firmato da Giuseppe Cominetti (Salasco, Vercelli 1882-Roma 1930) dal titolo Grand Prix Cycliste e della tela di Enzo Gazzone (San Germano Vercellese 1894 – Vercelli 1970), Luci del mattino.
A Giuseppe Cominetti il Museo Borgogna ha dedicato nel 2010 una mostra monografica. In questa occasione è stata lasciata in deposito dagli eredi dell’artista la grande tela I conquistatori del sole (1907) e donato il monumentale dipinto Le Forgeron (1919). Esposto accanto a L’Électricité (1919), il pannello costituisce parte di un polittico dedicato al lavoro. Una terza tela raffigurante L’Édilité si trova all’Accademia Ligustica di Genova.
Cominetti, originario di Salasco, si è formato a Genova e poi trasferito nella Parigi di inizio Novecento.
Grand Prix Cycliste integra la collezione con un’opera di soggetto sportivo, tema tra i più amati dal pittore. Il dinamismo espresso in questi soggetti è in linea con le coeve ricerche del movimento futurista a cui il pittore aderisce formalmente solo a Genova nel 1919.

Ad ampliare la raccolta di paesaggi di risaia già esposti nelle sale del secondo piano, si è aggiunta la tela di Enzo Gazzone, Luci del mattino, anch’essa inedita e firmata. L’opera donata è esposta accanto alla tavoletta del pittore raffigurante La pesta del terreno, parte della Rapsodia della risaia. La serie, elaborata dagli anni Trenta, è composta da circa quaranta dipinti che mostrano le tradizionali fasi di lavorazione della risaia. Il Museo conserva inoltre di Gazzone le tele Ritratto di Giovanni Randaccio e Ritratto di Antonio Borgogna oltre all’acquaforte Malinconia.
Nell’opera Luci del mattino Gazzone usa l’intero spazio orizzontale della tela per la rappresentazione della campagna. L’artista concentra l’attenzione sulla resa pittorica della rifrazione nell’acqua del cielo carico di nuvole temporalesche. Il risultato ottenuto è quello, quasi con un effetto monocromo, di un cromatismo delicato nei passaggi e nelle sfumature dai toni rosa al blu riemersi grazie al restauro.

Enzo Gazzone, Luci del mattino, particolare, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna

La presenza umana, totalmente assente, è evocata dai cascinali all’orizzonte in uno spazio sospeso e silente.

L’opera richiama il dipinto Risaia di Umberto Ravello (Vercelli 1881-Monte Grappa (Tv) 1917) esposto al Borgogna in deposito dal Museo del Novecento di Milano.
L’accettazione delle due recenti acquisizioni, provenienti da due collezioni private, conferma la missione statutaria della Fondazione Borgogna. Prosegue la lunga tradizione di accrescere le sue raccolte grazie a depositi e donazioni di opere, ponendo attenzione non solo all’arte antica, punto forte della propria identità, ma anche al contemporaneo.