ARCHIMEDE BOTTAZZI (Vercelli 1893-1970)
Scatola con rane, pannocchie di riso, spighe di grano e rose
1928
Oro, argento, argento dorato, smalto traslucido, diamanti taglio a rosa,
una perla, uno zaffiro taglio brillante. Traforo, cesellatura, incisione,
smalto plique à jour, incastonatura a baffi.
22,17 x 61,96 x 58,66 mm

Archimede Bottazzi si formò alla Scuola professionale “Francesco Borgogna” a Vercelli con gli insegnanti Francesco Porzio (plastica), Delfino Alciati (disegno), Camillo Zucca (incisione e incassatura) e Giuseppe Martina (cesello).

Pietro Masoero, direttore della Scuola e consigliere del Museo Borgogna, lo sostenne affinché ottenesse una borsa di studio per proseguire gli studi presso il Politecnico di Torino e alla “scuola di stile” del professor Vacchetta nel 1911. A Parigi, tra il 1911 e il 1912, subì l’influenza di Giuseppe Gillio e dello stile Art Nouveau.
Nel piccolo contenitore del Museo Borgogna, firmato e datato, come avveniva solo per gli oggetti di maggior pregio, Bottazzi utilizza la tecnica dello smalto plique à jour, la cui presenza faceva lievitare notevolmente il costo del gioiello. La tecnica, usata in Francia nel contesto Art Nouveau, è applicata con estrema perizia non mostrando segni di lavorazione o sbavature.

Le opere di Bottazzi, che comprendono collane, orecchini, bracciali, cornici, spesso ispirate alla natura, mostrano raffigurazioni di rami, foglie, spighe e fiori associati a gemme. Il soggetto con pannocchie di riso, spighe di grano, rane e rose, richiama un tema ispirato al territorio vercellese.
La preziosa scatoletta fu donata da Francesco Borgogna (1855-1924), primo presidente del Museo.

Archimede Bottazzi, Scatola con rane, pannocchie di riso, spighe di grano e rose, 1928, Vercelli, Museo Borgogna
Archimede Bottazzi, Scatola con rane, pannocchie di riso, spighe di grano e rose, retro, 1928, Vercelli, Museo Borgogna