RAFAEL CONTRERAS Y MUÑOZ (Granada 1824/1826 –1890) tallier de vaciados
Vaso ad anfora o tipo Alhambra con motivi geometrici, arabeschi, animali (gazzelle) e iscrizioni a caratteri arabi
terracotta a rilievo dipinta a freddo e base in legno verniciato
seconda metà del XIX secolo, post 1860 – ante 1889
inv. 1906, V, 85
vaso: 93.5 x 41.5 x diam. 40 ca; bocca diam. 21, base: 10 x 22.5 x 22.5 cm
Il vaso fa parte di una serie di riproduzioni in scala ridotta realizzate dal laboratorio di ornato (taller de vaciados) dell’Alhambra sotto la direzione di Rafael Contreras y Muñoz, nominato del 1847 restaurador adornista. Gli interventi di recupero degli elementi decorativi dell’Alhambra hanno portato alla formazione di un laboratorio altamente specializzato che, oltre a soddisfare le esigenze ornamentali degli inerventi, ha favorito lo sviluppo de fenomeno “alambrista” nel mondo, producendo riduzioni in scala di paramenti nazarì, oggetti artisitici e riproduzioni di spazi dell’Alhambra. Secondo le indicazioni dell’inventario di Borgogna il vaso venne acquistato nell’atelier di Contreras probabilmente in occasione di uno dei viaggi del collezionista in Spagna tra il 1880 e il 1884.
Si tratta della copia in riduzione del Vaso Alhambra datato al XIV-XV secolo (periodo Nasride, 1240-1492) in terracotta smaltata e dipinta a cobalto e lustro esposto a Granada al Museo Nacional Hispanomusulmán (inv. 290). Rispetto all’originale alcuni elementi decorativi appaiono semplificati o modificati. Questa celebre tipologia di giara doveva avere la funzione di contenitore per l’acqua e veniva spesso decorata con riferimenti apotropaici e simbolici che suggerivano che il contenuto richiedesse protezione mentre le iscirizioni sono spesso benaugurali. Le iscrizioni decorative in caratteri arabi riporterebbero infatti più volte sul vaso la frase: “buona fortuna e prosperità”.
Nel prototipo qui ripreso è raffigurato l’albero della vita stilizzato e due gazzelle affrontate ad evocare il tema del paradiso. La bellezza e la peculiarità di queste giare ha ispirato la loro riproduzione ottocentesca di gusto eclettico e orientalista.
Dal laboratorio di Contreras Borgogna acquistò per la sua Sala Araba anche: una coppia di modelli architettonici in stucco (inv. 1906, V, 114-115 (bis)), esposti nella sala, e il modello del padiglione del palazzo “de los Leones” (inv. 1906, V, 28) e il modellino della Fontana dei leoni (inv. 1906, V, 20), nei depositi in attesa di restauro.