RAFFAELE CASNEDI (Runo di Dumenza, Luino, Varese, 1822- Milano, 1892)
Zeusi e le fanciulle di Crotone
1889
dipinto, olio su tela, firmato e datato
inv. 1906, V, 349
129,5 x 190 cm
Acquistato da Antonio Borgogna all’Esposizioni Riunite di Belle Arti di Milano nel 1894 per 5000 Lire
L’inventario del 1906 riguardo al dipinto recita: “il pittore greco Zeusi che sceglie fra molte giovinette le bellezze particolari di ciascuna per dipingere la sua celebre Venere (sic!), del defunto pittore professore Casnedi di Milano”. Zeusi, il più noto pittore dell’antichità, visse alla fine del V sec a.C. e fu attivo in Grecia continentale, in particolare ad Atene, in Macedonia, ma anche in Magna Grecia. Viene ricordato in letteratura da Platone, Senofonte e Plinio il Vecchio. Plinio, nel suo Naturalis historia (XXXV 65-66), descrive una competizione pittorica tra due dei più grandi pittori della Grecia antica: Zeusi e Parrasio. Zeusi è l’autore della famosa uva dipinta ad affresco in modo così verosimile da ingannare anche gli uccelli che tentavano di beccarla. Sicuro della vittoria invitò Parrasio a far vedere ai giudici la sua opera. Ma quello che credeva il telo che copriva l’opera era l’opera stessa realizzata da Parrasio e ciò decretò la sua sconfitta. Cicerone nel De Inventione (II, 1, 3) narra invece che l’artista, per dipingere un’immagine di Elena, per il tempio di Hera Lacinia a Crotone, volle ispirarisi alle più belle vergini della città. Ed è a questo episodio che si riferisce la grande tela, ora esposta al piano terra nella sala araba della casa museo, del pittore lombardo Raffaele Casnedi. Pittore di storia e docente presso l’accademia di Brera fu maestro di un’intera generazione di artisti insieme a Francesco Hayez e Giuseppe Bertini.
La scena si svolge sotto un colonnato che si apre verso un giardino di palme in un palazzo decorato in stile pompeiano. Il pittore, raffigurato a sinistra quasi di spalle, difronte agli strumenti del suo lavoro e alla tela su cui è abbozzato un disegno, osserva le giovani che si spogliano delle tuniche, alcune mostrando ritrosia e gesti di timidezza. Delle cinque più belle vergini della città di Crotone il pittore avrebbe raffigurato ciò che ognuna aveva di più bello, creando così l’immagine della bellezza ideale. Lo stesso soggetto è dipinto nel 1889 dal pittore Eleuterio Pagliano (Casale Monferrato, Alessandria 1826 – Milano 1903) nella tela della Galleria d’Arte Moderna di Milano.