Attenzione: non mi riferisco a quella fantastica torta alla crema che vi ha fatto gridare “Che capolavoro!!!!” Intendo chiedervi se avete mai “assaggiato” un dipinto, ad esempio una delle opere esposte al Museo Borgogna.

Può sembrare davvero bizzarro parlare dei sensi del gusto, dell’olfatto e del tatto come strumenti per capire e godere di un dipinto…ma scoprirete che non è lontano dalle pratiche consuete anche di molti artisti.

Nei musei d’arte che costellano il nostro patrimonio culturale le proposte per coinvolgere in modo totalizzante il visitatore sono oggi molte e davvero variegate.

Non si può negare però che il senso della vista la fa da padrone, coadiuvato al massimo dall’udito (visite guidate o aiudio-guide)

La domanda di sfida che ci siamo posti è: possiamo “vedere” una delle opere esposte al Museo lasciando solo alla fine del percorso l’uso della vista? La risposta è sì!

L’Arte in tutti i sensi: un’esperienza museale al buio.

Ogni giorno nella nostra memoria si sedimentano immagini, suoni, profumi, sensazioni tattili che insieme contribuiscono a rendere il ricordo di ogni esperienza più duratura e coinvolgente.

Se anche in museo vogliamo essere coinvolti a 360° nell’esperienza culturale, possiamo scegliere il percorso “L’Arte in tutti i sensi“.

Progettato per la prima volta nel 2014 dalla sezione educativa, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, è un percorso dove la vista viene inizialmente esclusa per sollecitare gradualmente tutti gli altri sensi.

Ogni partecipante è accompagnato a “immaginare”, ovvero a crearsi un’idea personale del dipinto “sconosciuto” agli occhi ma “testato” con gli altri sensi.

Come ultimo passaggio il recupero della vista permette a tutti di sovrapporre l’idea alla visione davanti al dipinto. E’ il momento per i partecipanti non solo per “guardare” ma anche per scambiarsi sensazioni, impressioni e darne riscontro. Nel frattempo gli educatori museali che hanno guidato l’esperienza svelano i trucchi e le scelte per gli stimoli multisensoriali.

Eleazaro in tutti i sensi.

Questo approccio alle opere del Museo richiede un lungo lavoro di preparazione e stimola profondamente i curatori dell’esperienza a ragionare in termini nuovi e differenti sul dipinto scelto, sulla sua iconografia e storia, e sulle modalità di coinvolgimento del pubblico.

In occasione della mostra dedicata ad Eleazaro Oldoni, la sezione educativa ha pensato un approccio multisensoriale per una nuova opera…

Stay tuned: non perdetevi “Eleazaro in tutti i sensi”!