EDUARD BENDEMANN (Berlino 1811 – Düsseldorf 1889),

Il dramma nel deserto d’Africa durante il vento Simoun
1880
acquerello e pastello su carta, firmato e datato
1906, V, 363
94,5 x 108,7 cm

Il dipinto, realizzato ad acquerello e pastello su carta, costituiva, secondo quanto riportato in inventario da Antonio Borgogna, la parte centrale di un trittico smembrato. Raffigura una scena drammatica che viene svelata da sotto un telo: la morte di una famiglia con una donna e un bambino dovuta al vento del deserto detto Simoun. Il Simun o Simùn è un forte vento, secco e polveroso, che soffia nel Sahara, in Algeria, in Israele, in Giordania, in Siria e nel deserto arabo. Si muove in cicloni sollevando nuvole di polvere e sabbia, che modificano addirittura la forma delle dune del deserto, producendo su uomini e animali un senso di soffocamento. Questa particolarità, insieme alla sua temperatura molto elevata, generalmente al di sopra dei 40° ma anche oltre i 54 °C, gli ha valso l’appellativo di “vento velenoso”, che è appunto il significato della parola “Simun”. Il Simun venne descritto da Erodoto come un vento rosso che soffia nel Sahara, e che uccide e seppellisce ogni cosa che incontra.
La scena mostra l’esito drammatico del passaggio di questo vento, svelato da una carovana in transito nel deserto, il cui arrivo è rappresentato con immediatezza ed efficacia nell’angolo superiore sinistro. A cavallo dei cammelli, i nomadi sono raffigurati mentre cercano di cacciare con il lancio di pietre gli avvoltoi in arrivo sulla destra.
L’opera è stata realizzata dal pittore tedesco di origini ebraiche Eduard Bendemann, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Dresda e poi di Düsseldorf tra il 1859 e il 1867. Una delle sue opere di maggior successo, Ebrei in lutto nell’esilio babilonese, del 1832, è esposta al Wallraf Museum di Colonia.

Eduard Bendemann, Il dramma nel deserto d'Africa durante il vento Simoun, acquerello e pastello, Museo Borgogna, Vercelli