GAETANO CHIERICI
(Reggio Emilia 1838-1920)
Ragazzi pulcini e micetti
1889
olio su tela, firmata e datata
inv. 1906, XI, 101
cm 96 x 121,5

Il pittore emiliano Gaetano Chierici propone in questa tela una delle sue consuete immagini di ridente vita familiare, come appare in altre opere esposte nella stessa sala: La buona matrigna, Il brutto scherzo, Il figlio del ciabattino e Giuochi infantili. L’ambientazione nell’interno di un’umile cucina contadina, popolata da bambini intenti nelle proprie attività quotidiane, è rappresentativa di quel piccolo mondo di immagini liete, lontano da qualunque volontà di denuncia sociale, costante nella pittura di genere di Chierici, definito anche pittore della microstoria.
La scena si svolge intorno al focolare, centro della vita familiare, accanto al quale i bambini consumano un semplice piatto di pasta e fagioli e svolgono i lavori della loro quotidianità come la filatura della lana, attività tipicamente femminile sin dalla preistoria. Gli oggetti descritti nei dettagli più minuti sono tipici della realtà contadina insieme ai semplici giochi dell’infanzia: la madia, mobile rustico per la conservazione degli alimenti, la stadera appesa alla parete, il lunario de “Il Pescatore Reggiano”, che scandisce il tempo dei contadini basato sull’alternanza delle stagioni, la lampada a olio, la figurina del soldatino sul muro scrostato.
Gaetano Chierici si indirizza giovanissimo alla carriera artistica frequentando i corsi della Scuola di Belle Arti di Reggio Emilia e affrontando esperienze formative presso le accademie di Modena, Firenze e Bologna, dalle quali trae influenze di carattere purista e macchiaiolo che caratterizzano la sua produzione giovanile. Tornato a risiedere stabilmente nella città natale a partire dal 1866, si orienta verso i temi della pittura di genere, con predilezione per le scene di vita contadina colte in rustici interni, interpretate attraverso un’intima adesione sentimentale e un limpido realismo formale. I suoi soggetti, spesso replicati con minime varianti, incontrano per un trentennio gli apprezzamenti del pubblico in esposizioni nazionali e internazionali (Vienna, Monaco, Berlino). Dal 1882 al 1907 dirige la Scuola di disegno di Reggio Emilia; nel 1889 è eletto al Consiglio Comunale in una lista socialista, giungendo a ricoprire la carica di sindaco della città tra il 1900 e il 1902.
Così il pittore nel 1899 giustificava le scelte dei suoi soggetti: “Se, nonostante i miei sessant’anni, sono ancora vegeto e robusto, se ho potuto superare le peripezie e le acerbe amarezze, che purtroppo non mi furono risparmiate nel corso della mia esistenza, lo debbo a questa arte che si svolge nel sereno ambiente del mio studio, ove liete eccheggiano per molte ore del giorno le voci e le risate dei protagonisti dei miei quadri. Ecco perché la mia arte è stata sempre e lo è ancora rinchiusa nell’umile campo della famiglia”. (B. G. DIAZ, Artisti contemporanei: Gaetano Chierici, in “Emporium”, vol. X, n. 58, ottobre 1899, p. 248).

Gaetano Chierici, Ragazzi, pulcini e micetti, 1889, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna
Gaetano Chierici, Ragazzi pulcini e micetti, particolare, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna
Gaetano Chierici, Brutto scherzo, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna
Gaetano Chierici, Il figlio del ciabattino, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna
Gaetano Chierici, Giochi infantili, olio su tela, Vercelli, Museo Borgogna