GIOVAN BATTISTA GAMBA
(Binago, Como 1846 – ante 1903 ?)
Bacco giovane o Ampelo
1881
marmo, firmato e datato, su colonna con base in marmo e in agglomerato che finge il porfido
inv. 1906, XVII, 97-98
125 x 45 x 40 ca. cm

Il marmo rappresenta un giovane Bacco o più probabilmente la figura di Ampelo nell’atto di tramutarsi in vite. Secondo la mitologia il bellissimo ragazzo, amato da Bacco che ne era gelosissimo, sarebbe morto cadendo da un albero o, secondo una diversa versione, da un toro infuriato, e in seguito trasformato in vite divenendo la personificazione stessa del vino. Ampelo, qui nelle sembianze di un bambino, è ritratto proprio nel momento della metamorfosi in cui i rami, carichi di grappoli, si avviluppano intorno al suo corpo, mentre protende il braccio con l’uva verso l’alto, appoggiandosi al tronco dell’albero.
L’opera venne acquistata da Antonio Borgogna a Roma e fu realizzata dallo scultore lombardo Giovan Battista Gamba, allievo a Brera di Vincenzo Vela, attivo a Torino, Bergamo, Nizza e Roma. Proprio all’Esposizione di Belle Arti in Roma del 1883 espose un Bacco festante (p. 12, n. 6) forse identificabile con l’opera acquistata dal nostro collezionista. 

G.B. Gamba, Bacco giovane o Ampelo Museo Borgogna Vercelli