LILLI WISLICENUS-FINZELBERG
(Andernach 1872 – Berlino 1939)
Bambina con l’oca, 1899
gesso patinato, firmato
inv. 1906, IV, 65
47,5 x 25 ca. x 24 cm

La scultrice, il cui vero nome era Elisabeth Emma Charlotte Finzelberg, originaria della Germania occidentale, è la seconda figlia di Hermann Finzelberg, un chimico della Schering Company. Lasciò Andernach all’età di nove anni e visse fino all’età di quindici anni con suo zio, il pittore Hermann Wislicenus, a Düsseldorf. Studiò scultura all’Università Tecnica di Berlino con Otto Geyer e Adolf Jahn. Grazie al padre, incontrò Otto von Bismarck, di cui realizzò il busto nel 1915. Nel 1896 sposò suo cugino, il pittore Hans Wislicenus. Lilli e Hans Wislicenus morirono a dicembre del 1939, a un giorno di distanza e sono sepolti nel cimitero di Wilmersdorf, nella tomba di famiglia decorata con una scultura di una donna in lutto ideata dalla stessa scultrice nel 1910.
Lilli Finzelberg debuttò alla mostra dell’Accademia di Berlino nel 1892 con un busto ritratto e uno studio di testa. Nel 1893 ritrasse il fratello e la sorella, la nonna e una donna beduina con il figlio. Nello stesso anno partecipò alla mostra The Womans Building alla Chicago World’s Fair. Dal 1892 al 1927 fu membro della “Associazione delle Artiste Femminili di Berlino”.
La sua produzione comprende opere di piccolo formato, in gesso o in bronzo, con fanciulli e busti-ritratto di personaggi illustri (oltre a Bismarck ritrasse Ernst Albert Schmidt nel 1920 e di Franziska Tiburtius nel 1922-23). Si occupò anche di rilievi per monumenti cimiteriali tra cui, nel 1926, il Memoriale dei caduti presso l’Università tecnica di Berlino-Charlottenburg, poi andato distrutto. 
Oltre a modellare soggetti religiosi, mitologici e ritratti, Lilli Finzelberg si dedicò alla produzione di ciotole e vasi decorativi o di soggetti campestri. Fu autrice di sculture di genere composte e piacevoli nella sua prima produzione artistica e si rivolse poi verso l’Art Nouveau con figure femminili caratterizzate da naturalismo ed espressività. 
Il nostro gesso, dal titolo Gänseliesel o Ragazza delle oche, è un soggetto che troviamo anche in altre varianti con una o più oche e datazioni tra il 1894 e il 1899
Una prima versione in gesso venne presentata a Monaco nel 1894 (n. 1374, p. 63) e successivamente una in bronzo sempre a Monaco nel 1896 (n. 770, p. 52), dove Borgogna si appuntò il riferimento a margine del catalogo. Un altro esemplare della nostra scultura, molto fedele anche nelle dimensioni, è andato recentemente in asta, con la firma e data “Lilli Finzelberg 1899” (h 48 cm, battuta il 10 settembre 2022, lotto 2186, Hargesheimer Kunstauktionen a Düsseldorf). Esso presenta il lungo ramo, usato per governare le oche, che la bambina trattiene nelle mani dietro la schiena e  che appare anche in altre versioni
Il soggetto di genere doveva essere particolarmente attinente alle radici della cultura contadina e rurale che consentì alla famiglia del collezionista di raggiungere un notevole agio sociale e che favorì gli investimenti di Antonio Borgogna nell’educazione e nell’arte oltre che nel miglioramento delle condizioni di lavoro e di salute delle aziende agricole. Un’economia legata alla coltivazione dei cereali e soprattutto del riso, che coinvolgeva diverse maestranze, oltre ai bambini, per garantire i lavori nei campi e all’interno delle cascine. Ne sono preziose testimonianze le numerose fotografie di Andrea Tarchetti conservate nell’archivio storico fotografico del Museo Borgogna. E’ particolarmente significativo inoltre che tra gli acquisti di opere d’arte della collezione di Antonio Borgogna siano presenti diverse artiste donne pittrici tra Sei e Ottocento, quali Elisabetta Sirani, Angelika Kauffmann e Camilla Edle Von Mahlem Friedlander ma quest’unica scultrice.

Lilli Finzelberg Bambina con l'oca gesso patinato Museo Borgogna Vercelli
Lilli Finzelberg particolare firma Museo Borgogna Vercelli
Lilli Finzelberg bambina con l'oca particolare gesso patinato Museo Borgogna Vercelli