PIETRO FRANCESCO LANINO (Vercelli, 1550 ca.- Vercelli ?, 1604/1609)
e GUGLIELMO CACCIA detto IL MONCALVO (bottega di)? (Montabone, Asti 1568/Moncalvo, Asti 1625) (attr.)
Madonna col Bambino fra San Michele e Santa Apollonia, San Bernardino e Santa Margherita
1601
Tavola
inv. 2003, De, 1
Proprietà dell’ASL 11 di Vercelli, in deposito dal Comune di Vercelli dal 2003
235,5 x 158,5 cm

La tavola venne commissionata a Pietro Francesco Lanino nel 1601 da parte del capitolo della chiesa di San Francesco a Vercelli, ora Sant’Agnese, come emerge dalla documentazione d’archivio.

L’ancona, per cui insieme alla decorazione della cappella venne corrisposta la somma di 360 ducatoni, doveva essere destinata alla cappella del Cordone e doveva essere dipinta con la collaborazione di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo.

Esisteva in chiesa anche una cappella di patronato della famiglia Volpe dedicata a San Bernardino da cui proviene la pala di Bernardino Lanino detta Madonna del cane (1563) esposta qui accanto. Per testamento di Agostino Volpe nel 1596, la cappella ed i suoi beni sarebbero divenuti proprietà dell’Ospedale Maggiore di Vercelli. Ciò avvenne nel 1605, dopo la morte della vedova Daria Langosco di Stroppiana.

Nel 1778, per ridurre il numero degli altari, la cappella di San Bernardino venne spostata in quella accanto, dedicata a sant’Apollonia, che viene quindi intitolata congiuntamente a Bernardino e Apollonia. Fu in questa occasione che la figura di san Francesco venne modificata con l’aggiunta dell’attributo della tavoletta con l’iscrizione “Jesus” raggiato trasformandone l’iconografia in quella di San Bernardino. L’intitolazione della cappella a santa Apollonia corrisponde inoltre alla presenza della santa raffigurata a sinistra del trono.

Non sembra quindi più attendibile l’ipotesi che, in relazione agli stemmi della famiglia Volpe, l’opera fosse stata commissionata già da Giovan Battista o dal figlio Agostino Volpe. Questa ipotesi si riferiva alla datazione, 1574, dipinta tra l’erba sulla sinistra e solo parzialmente leggibile, che tuttavia sarebbe apocrifa così come la firma “Bernardinus Laninus [pingebat 1574]”.

La presenza dei due stemmi della famiglia Volpe potrebbe essere dovuta ad un’aggiunta settecentesca al momento della fusione delle due cappelle.

Con la soppressione degli ordini religiosi nel 1802 i beni dell’Ospedale collocati nella chiesa vennero trasferiti in altre sedi.

Il dipinto con la Madonna del cane venne invece venduto dall’Ospedale al Marchese Mercurino Francesco di Gattinara e confluì, in seguito, nella collezione della Marchesa Mensi di Milano dove la acquistò Antonio Borgogna.

Una replica ottocentesca in riduzione dipinta da Eusebio Malnate (1819- notizie fino al 1846), è conservata presso il Museo Leone di Vercelli.

Pietro Francesco Lanino e Guglielmo Caccia, Pala Volpe, tavola, Museo Borgogna, Vercelli