Umberto Ravello

(Vercelli 1898 – Monte Grappa Fontanel del Grappa 1917))

Risaia

Olio su tela, firmata

inv. G.A.M. 1982

72 x 97,5 cm

Il dipinto è in deposito dal Comune di Milano, Museo del Novecento. Venne infatti acquistato a Vercelli all’Esposizione Artisti vercellesi nel 1922 da Carlo Vicenzi direttore del Castello Sforzesco di Milano. La mostra presentava 62 opere di Ravello, tra dipinti e disegni, in una sala dedicata al pittore dopo la sua prematura scomparsa sul Monte Grappa nel 1917. Nato a Vercelli nel 1898, Ravello si formò inizialmente con Ferdinando Rossaro all’Istituto di Belle Arti, rapporto che poi diventerà di parentela dopo il matrimonio con la figlia Olga e la grande amicizia con il figlio Edgardo. Proseguì gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e in seguito a Firenze, dal 1905 al 1913, dedicandosi soprattutto alla pittura di paesaggio e assimilando suggestioni derivate dalla scuola post-macchiaiola dell’anziano Fattori. L’esperienza parigina nel 1913 gli consentì di entrare in contatto con la cultura figurativa internazionale.

Risaia può considerarsi l’ultima opera della fase stilistica del pittore più legata al vero. L’attento studio compositivo partecipa alla resa di una sintesi del paesaggio vercellese. La prospettiva aerea enfatizza l’andamento dei filari di alberi, la strada taglia la tela e conduce lo sguardo verso la linea dell’orizzonte, il cielo è anch’esso attraversato da una linea che sembra definire la direzione delle nuvole in aggetto. Per la sua espressività lirica, e per il soggetto così legato alla tradizione pittorica del territorio, Risaia diverrà il dipinto più noto nella produzione di Ravello. L’opera è esposta al Museo Borgogna dal 2014 a seguito della mostra monografica Umberto Ravello (1881 – 1917). La natura inquieta a cura di Alessia Schiavi con Sergio Rebora.

Lo stile del pittore evolverà in direzione di una tendenza alla semplificazione, con linee nitide, ombre azzurre, vasti muri candidi e giochi di luci riflesse, come emerge nell’opera esposta accanto intitolata Notte di luna, che ritrae un rustico illuminato dalla luna in una innevata notte d’inverno tra i riflessi della neve.

Dalle atmosfere misteriose di Notte di luna, ai suggestivi e inquietanti Paesaggi scuri, alla sintesi astratta e antinaturalistica di Alba lunare e Paesaggio con cielo giallo, la pittura di Ravello sembra avanzare verso una progressiva sottrazione di elementi compositivi, cromatici, formali in un’interpretazione anti-convenzionale e moderna della pittura di paesaggio.

Umberto Ravello, Risaia, olio su tela, in deposito dal Museo del Novecento di Milano, Vercelli, Museo Borgogna Vercelli Museo Borgogna