FRANCESCO ANTONIO MAYERLE
(Praga 1710 ca. – Vercelli 1782)
Assunta con i santi Giovanni Battista, Bernardo e il beato Oglerio
1757
olio su tela, datata e firmata
da Lucedio, chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta, in deposito dalla Provincia di Vercelli, inv. 2013, De, 2

h 281 x largh. 180 cm

La grande pala era inserita in un’elaborata cornice rococò ricca di preziosi marmi colorati e collocata nella cappella dell’Abate della chiesa di Santa Maria Assunta di Lucedio.

Raffigura la Vergine Assunta, cui è intitolata la chiesa, circondata da angeli e cherubini e affiancata da san Giovanni Battista, anch’egli inginocchiato sulla nube a indicare la Vergine. L’apparizione divina è contemplata da san Bernardo, in primo piano, inginocchiato con la veste bianca dei Cistercensi, le braccia aperte e il cui viso maturo è incorniciato da una corta barba bianca. L’altro monaco, che regge il pastorale e ha lo sguardo rivolto alla Vergine in alto, è da riconoscersi nel beato Oglerio (Trino 1136-Lucedio 1214), nominato abate dell’abbazia cistercense di Lucedio nel 1205 e fedele seguace di san Bernardo di Chiaravalle.

La composizione è attentamente calibrata e suggerisce, attraverso due direttrici principali, la scansione tridimensionale dello spazio nella sua duplice ripartizione fra l’immagine terrena e quella celeste.

Il pittore boemo Francesco Antonio Mayerle giunse a Torino nel 1741 e fu prima restauratore delle pitture degli appartamenti reali e in seguito iniziò una prolifica attività pittorica per le chiese di Vicoforte, Mondovì, Agliè. Trasferitosi a Vercelli nel 1779, lasciò numerose opere in città tra le quali il Martirio di san Lorenzo nella omonima chiesa, l’Annunciazione nella cappella dell’Arcivescovado, il suo Autoritratto al Museo Leone e alcuni dipinti nella sacrestia della chiesa di San Cristoforo e nell’ex Monastero della Visitazione.

La sua pittura si caratterizza per le delicate qualità coloristiche riscontrabili anche in quest’opera scandita dal movimento ascendente delle figure.

L’opera, di proprietà della Provincia di Vercelli, è stata concessa in deposito al Museo Borgogna dal 2013, dopo aver subito un delicato intervento di restauro. Essa è esposta accanto ad altre due pale d’altare provenienti anch’esse dall’abbazia di Santa Maria di Lucedio: le tele di Pietro Francesco Guala (in deposito dal 2013) e Filippo Abbiati (in deposito dal 2016).

(scheda tratta da M. Caldera, Guala e Mayerle per Lucedio, in Lucedio Barocca. Abbiati, Guala Mayerle, a cura di M. Caldera con S. Villano, Genova 2016, pp. 24-31).

Francesco Antonio Mayerle, Assunta, olio su tela, da Lucedio, Museo Borgogna, Vercelli