GIOVANNI BATTISTA GIOVENONE
(Vercelli, 1525 ca.-1573)
Matrimonio mistico di santa Caterina, due santi vescovi e santo Stefano. Sul fondo scena della lapidazione di Santo Stefano
1547
tavola, firmata e datata
Proveniente dalla chiesa di Sant’Agnese (già San Francesco) di Vercelli;
poi nella galleria dei marchesi Arborio di Gattinara.
Acquisto di Antonio Borgogna all’asta della quadreria nel 1899
inv. 1906, XXIX, 11
230 x 142 cm

L’iniziale formazione di Giovanni Battista Giovenone presso la bottega del padre Giovanni Pietro, legnamaro, fratello maggiore di Gerolamo Giovenone, ci restituisce l’immagine di un pittore dotato che ha saputo cogliere il messaggio e le novità compositive di Gaudenzio Ferrari. Ciò emerge chiaramente in questa tavola in cui viene replicata direttamente la pala di Gaudenzio presso il Duomo di Novara.

Il dipinto qui esposto, firmato e datato 1547, era stato commissionato al pittore per 44 scudi d’oro d’Italia da Gerolamo de Capitaneis di Novara per la cappella di Santo Stefano nella chiesa vercellese di San Francesco, oggi Sant’Agnese, come attestato da un documento del 1 giugno 1547.

Il restauro realizzato nel 2006 ha comportato l’asportazione della ridipintura ottocentesca raffigurante un paesaggio verdeggiante sullo sfondo e ha svelato la scena del martirio per lapidazione di santo Stefano, anch’essa richiamo fedele alla tavola di Gaudenzio.

Giovanni Battista Giovenone, Matrimonio mistico di santa Caterina, tavola, Museo Borgogna, Vercelli