GIUSEPPE PARVIS
(Breme Lomellina, Pavia 1831- Uboldo, Varese 1909)
Tripode con vassoio con decoro a intreccio stellare, arabeschi e iscrizioni a caratteri arabi
legno intagliato, bronzo inciso
Inv. 1906, V, 104
96 x diam. maggiore 54 x diam. bordo maggiore 43 cm
vassoio diametro 43 cm

Bacile per le abluzioni in stile persiano con coperchio, con motivi vegetali, animali e iscrizioni a caratteri arabi
post 1867- ante 1903
rame argentato, lamina argentata sbalzata, incisa e traforata
Inv. 1906, V, 106
bacile: 13 x diam. max 36,5 x bocca diam. 16,5; base diam. 12,5
coperchio: 2,5 x diam. 16,5 cm

Brocca (aftaba o aftabeh) per le abluzioni con motivi vegetali e animali e iscrizioni a caratteri arabi
post 1867- ante 1903
rame argentato, lamina argentata sbalzata, incisa e traforata
Inv. 1906, V, 106
41xl12,5×26,5; base diam. 10; corpo ovale 12,5×16 cm

Sul tripode portacatino, in legno con piatto in bronzo inciso, è poggiato un bacile, con il relativo coperchio, e una brocca per le abluzioni. Come appare nell’illustrazione del “Salotto in stile egiziano di Giuseppe Parvis” in L’Esposizione Italiana del 1881 a Milano (p. 253), un bacile con brocca simile era allestito nello spazio espositivo dove Borgogna acquistò alcuni oggetti dell’ebanista. Salotto in stile egiziano di Giuseppe Parvis allestito all'Esposizione Italiana del 1881 a Milano
Anche nello showroom Parvis al Cairo, che appare nelle fotografie degli archivi privati di Roberto Parvis, sono esposti tavolini con brocche e bacili simili Giuseppe Parvis.
La brocca riprende la forma dell’aftaba o aftabeh, tradizionalmente usata per lavare le mani e per le abluzioni. Si tratta soprattutto di un atto rituale, comune a diverse religioni, consistente nell’immersione o infusione con acqua di parte del corpo a scopo purificatorio. In particolare nella cultura islamica è associato alla preghiera come prescritto dal Corano: “Oh voi che credete! Quando vi accingete alla preghiera lavatevi i vostri volti e le vostre mani fino ai gomiti e detergete una parte delle vostre teste e [una parte] dei vostri piedi fin alle caviglie” (Sura al-Ma’idah:6). Brocche simili erano utilizzate però anche nella vita quotidiana per l’igiene delle mani prima e dopo i pasti.
La forma della brocca di tipo aftaba si diffuse a partire dalla dinastia Qajar che regnò in Persia dal 1794 al 1925. Sono numerosi i dipinti a tema orientalista dell’epoca che ritraggono oggetti simili in scene di vita quotidiana come nel caso delle opere del pittore boemo Rudolf Weisse.
Il confronto tecnico e stilistico con i due candelieri, acquistati da Borgogna all’Esposizione di Torino del 1884 da Parvis, consente di attribuire anche questo nucleo di oggetti in rame argentato inciso e traforato alla stessa manifattura. Sono evidenti anche analogie nella decorazione, con simile repertorio figurativo con fiori, racemi vegetali e animali come scimmie, gatti, uccelli e conigli. I modelli riprendono l’antica arte persiana, diffusa nell’area dell’attuale Iran, tra l’XI e il XV secolo.
La presenza di animali e piante richiama anche il tema del giardino paradiso, comune alla cultura Cristiana, e del suo legame con l’acqua. Nell’arte islamica questo giardino è un’oasi rigogliosa con acqua corrente e fontane, immagine che ricorre ovunque nell’arte araba e quindi nelle scene di ambientazione orientalista dipinte dai pittori dell’Ottocento e nelle evocative sale dei collezionisti. Nello stesso progetto della sala araba Antonio Borgogna aveva previsto la possibilità di inserire una fontana funzionante per la quale erano stati predisposti nella pavimentazione i collegamenti alle tubature per l’acqua, come avveniva in altre sale di collezionisti dell’epoca ad esempio la Arab Hall nella Leighton House a Londra (1877-79). Nella sala era inoltre presente il modellino in riduzione della fontana dei Leoni dell’Alhambra di Granada, ancora conservato, seppur frammentario, nei depositi.
Le iscrizioni in caratteri arabi presenti in corrispondenza della base del bacile riportano alcuni dei 99 nomi di Allah della tradizione islamica.

Giuseppe Parvis, tripode con bacile e brocca, legno e rame argentato, Museo Borgogna, Vercelli
Giuseppe Parvis, Brocca e bacile, rame argentato, Museo Borgogna, Vercelli