RAFAEL CONTRERAS Y MUÑOZ (Granada 1824/1826 –1890) tallier de vaciados
Coppia di modelli architettonici in stucco
Replica in riduzione delle finestre del “Mirador de Lindaraja” del Palazzo “de los Leones” e della “Sala de los Embajadores” nel Palazzo de “Comares”, Alhambra, Granada (Spagna)
stucco dorato e colorato, modellato a bassorilievo, legno, marmo
inv. 1906, V, 114-115 (bis)
1860-1890
61 x 33.5 x 4 cm
57.5 x 32.5 x 2 cm
I due rilievi erano collocati nella Sala Araba (attualmente in corso di restauro), una delle sale a tema dell’eclettica casa-museo di Antonio Borgogna.
L’arredo si completava con un importante nucleo di arredi realizzati in stile moresco dall’ebanista Giuseppe Parvis (Breme Lomellina, Pavia 1831-Uboldo, Varese 1909) e con un ricco ed eterogeneo gruppo di opere in gusto orientalista.
I due modelli architettonici in stucco, insieme a una riproduzione in ceramica del grande “Vaso Alhambra”, vennero acquistati dal collezionista probabilmente in occasione di uno dei suoi viaggi in Spagna, tra il 1880 ed il 1884, presso il taller de vaciados del restaurador adornista Rafael Contreras all’Alhambra di Granada.
Sono state oggetto di un recente restauro, a cura di Giusi Bertolotto (Docilia restauri Torino), che le ha potute riesporre nella Sala Araba grazie all’adozione delle due steli da parte di un mecenate attraverso l’Art Bonus.
Originariamente, queste riproduzioni in scala di edifici erano pratici strumenti per lo studio, la comprensione e la realizzazione di un progetto architettonico. Successivamente vennero prodotti come souvenir di viaggio per poi essere utilizzati nel XIX secolo anche per scopi didattici ed educativi, tramite la loro acquisizione da parte di musei e scuole d’arte per la formazione di artisti, architetti ed artigiani. La produzione nel laboratorio del restauratore Contreras, a partire dal 1854, di modelli bidimensionali in scala 1:12, di mobili e riproduzioni d’ambiente che riprendevano le decorazioni interne dell’Alhambra, contribuì alla diffusione sul mercato dell’epoca dello stile “alhambrista” in Europa e nel mondo.
Il primo dei due modelli architettonici della collezione Borgogna (inv. 1906, V, 114 bis) raffigura una delle pareti laterali del belvedere di Lindaraja del Palazzo dei Leoni, luogo d’incanto nell’immaginario romantico dei palazzi nasridi e oggetto di un importante intervento di restauro e reinterpretazione eseguito tra il 1853 e 1854 ad opera dello stesso Rafael Contreras.
L’altro modello (inv. 1906, V, 115 bis) riprende una finestra della “Sala de los Embajadores” nel Palazzo de “Comares”.
I due rilievi, rivisitando il soggetto con libertà d’interpretazione, sono caratterizzati dall’uso di colori primari e oro nelle parti in rilievo e calligrafiche con iscrizioni in lingua araba. Sebbene la realizzazione di questi modelli avvenisse mediante l’utilizzo di un calco, le differenze nell’uso del colore e di altri elementi decorativi rende questi pezzi di fatto irripetibili.
Borgogna collocò nella sua Sala Araba altri oggetti provenienti dal laboratorio di Contreras: il modello del padiglione del palazzo “de los Leones” (inv. 1906, V, 28), una copia in riduzione del “vaso Alhambra” (inv. 1906, V, 85) oltre ad un modellino della Fontana dei leoni (inv. 1906, V, 20).
Attraverso i modelli architettonici dell’Alhambra, Contreras contribuì ad alimentare quella fascinazione che il pubblico europeo di fine Settecento e inizio Ottocento aveva già manifestato per la Spagna islamica in fusione con la cultura cristiana.
(estratto da G. Recanzone, Gli arredi della Sala araba del Museo Borgogna di Vercelli e la fortuna europea dello stile islamico nell’Ottocento. Schedatura di una selezione di mobili e oggetti, tesi di laurea, Università degli Studi di Torino, Scuola di Scienze Umanistiche, Dipartimento di Studi Storici, relatrice prof.ssa G. Spione, a.a. 2021-2022).