TEOFILO PATINI

(Castel di Sangro, L’Aquila, 1840 – Napoli, 1906)

La prima lezione di equitazione
olio su tela, firmato
inv. 1906, XIII, 42
cm 50,7 x 86

La tela di Teofilo Patini sembra identificabile, nei registri della Maison Goupil di Parigi, con la Leçon d’équitation (Registri Goupil GRI Libro 6, n. 7808, p. 177), acquistata nel 1873 e venduta il 5 luglio dello stesso anno a John W. Ellis di New York.

Essa riappare alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino nel 1880, con il titolo Il figlio del maniscalco, dove viene comprata da Antonio Borgogna.

L’opera, databile intorno al 1872, testimonia l’interesse del collezionista per la pittura di genere di stampo verista come documentano altri suoi acquisti quali le tele dell’emiliano Gaetano Chierici o le opere degli scultori abruzzesi Costantino Barbella ed Emanuele Serrano. Lo stesso soggetto, inoltre, ha avuto discreta fortuna come emerge dalla presenza di diverse repliche con varianti di cui il dipinto del Borgogna dovrebbe costituire il prototipo.

La scena è ambientata in una stalla dove un cavallo si rifocilla alla mangiatoia. Sulla sua groppa è seduto un bambino nudo incoronato da una ghirlanda di fiori e con in mano una pipa. Il piccolo sorride al padre che lo assiste mentre la madre accorre preoccupata con un fascio di erba sotto il braccio.

Ogni dettaglio della scena è restituito dall’artista con un’analitica concretezza naturalistica che ricorda la pittura fiamminga, un modello di riferimento fondamentale nella formazione artistica di Teofilo Patini. L’attenzione al vero, condivisa con Filippo Palizzi e Michele Cammarano, si concentra sul ritrarre l’umile vita contadina abruzzese, soggetto che lo porterà ad essere definito dal suo estimatore Primo Levi: “il pittore della miseria rurale”.

Nella tela del Borgogna è interpretato ancora in forma edulcorata e aneddotica il motivo della famiglia che verrà elaborato pochi anni dopo in opere di maggior impegno sociale come L’erede (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Vanga e latte (Roma, Ministero dell’agricoltura) e Bestie da soma (L’Aquila, Palazzo del Governo), un vero e proprio trittico di denuncia.

Teofilo Patini, Prima lezione di equitazione, olio su tela, firmato, Vercelli, Museo Borgogna